di Giuseppe Vinci ---
(*) Francisco José de Goya y Lucientes
Pioniere dell’arte moderna, è considerato uno dei più grandi pittori spagnoli vissuto tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX (1746-1828). I suoi lavori riflettono gli sconvolgimenti storici del periodo. Goya è indicato anche come l'ultimo degli maestri antichi e il primo dei maestri moderni.
Nato in Aragona fu allievo di pittura dall'età di 14 anni di José Luzán y Martínez (Pittore spagnolo che pratica l'arte nel dipingere quadri, affreschi, opere grafiche e in generale decorare superfici di varia natura), successivamente si trasferì a Madrid per studiare con Anton Raphael Mengs (Pittore, storico dell'arte e critico d'arte tedesco, attivo anche a Roma, Napoli e Madrid, acclamato da tutta Europa come il maggiore esponente del Neoclassicismo).
Il Goya nel 1786 divenne pittore di corte della corona spagnola per dedicarsi sia ai ritratti degli appartenenti all'aristocrazia e alla famiglia reale spagnola, sia alla produzione di arazzi in stile rococò per il palazzo reale.
Verso la fine del 1700 soffrì di una grave malattia che lo fece diventare sordo, fino a renderlo progressivamente più cupo e pessimista. Infatti, i suoi dipinti successivi sembrano riflettere una visione desolante dell'esistenza, in contrasto con la sua scalata sociale. Sempre verso la fine del 1700 divenne Primo Pittore di Corte (il grado più alto per un pittore di corte spagnolo) e su incarico di Godoy, completò la sua La maja desnuda, un nudo straordinariamente audace per l'epoca e chiaramente ispirato allo stile di Diego Velázquez. All'inizio del 1800, influenzato da Velázquez, dipinse La famiglia di Carlo IV.
Nel 1807, Napoleone guidò la Grande Armata nella guerra peninsulare contro la Spagna e durante il conflitto, Goya rimase a Madrid e sebbene non abbia mai espresso i suoi pensieri, gli avvenimenti di quel periodo lo colpirono profondamente e furono tradotti in alcune sue opere, come I disastri della guerra, Il 2 maggio 1808, Il 3 maggio 1808. Altre opere della sua maturità includono un'ampia varietà di dipinti riguardanti la follia, i manicomi, le streghe, le creature fantastiche e la corruzione religiosa e politica, tali da far pensare che temesse per la propria salute mentale e fisica.
Il suo periodo più tardo culmina con le Pitture nere del 1819-1823, realizzate nella sua casa alla periferia di Madrid dove visse, disilluso dagli sviluppi politici e sociali in Spagna, in una situazione di quasi isolamento. Alla fine, nel 1824, Goya decise di abbandonare la Spagna per ritirarsi nella città francese di Bordeaux dove completò la sua serie La Tauromaquia e una serie di altre importanti opere.
Verso la fine della sua vita un ictus lo lasciò paralizzato sul lato destro. Morì e fu sepolto il 16 aprile 1828 all'età di 82 anni. Il suo corpo fu successivamente traslato nella Chiesa di Sant'Antonio della Florida a Madrid.
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